M. JEWEL
Colorammo la vita
con le parole, i sogni e i gesti
di un altro amore.
Fummo come l'albero
e la sua terra, che
l'uno tiene avvinta l'altra
e la protegge e la nutre,
e non si cruccia di
nessun altro fiore e
di nessuna foresta,
perché sa delle sue
radici profonde e forti
e del seme che generò
rami che sembrarono poter
scalare il cielo fino al sole.
E tutto quel volerci bene
si trasformò in un profumo
forte di muschio e di pioggia
tra le foglie.
E il vento continuò a
spanderlo giorno dopo giorno
e per sempre.
Non pensate mai di aver compreso
tutto l'amore di un albero
per la sua terra.
Né chi sia l'albero, chi la terra,
chi il seme, chi il cielo,
chi il vento e chi il sole.
A maggio del 1991 -all'epoca non eravamo ancora insieme- regalai a Marta una copia della "Antologia di Spoon River".
Su una di quelle pagine bianche che si trovano all'inizio di ogni libro scrissi con una penna stilografica questa poesia, senza titolo e chiaramente parafrasando lo stile del mitico E.L. Masters.
Tempo dopo, Marta mi disse che aveva cercato con attenzione la poesia fra quelle del libro, ma di non averla trovata.
Un po' sorpreso, le risposi che ovviamente non avrebbe potuto trovarla, perché la avevo scritta io, per lei...
Oggi l'ho postata su FB, con il titolo M. (marta) JEWEL (gemma): ebbene, ha ottenuto molti consensi, tanto da indurmi a rivelarvi la verità, e perché nessuno si senta preso in giro.
Vi voglio troppo bene!
Grazie, comunque...
Caro Lucio,
RispondiEliminami permetto di intervenire per primo su una materia così personale, intima, privata, perché tu ce ne dai la possibilità.
Intanto, sono contento del fatto che tu abbia inaugurato questo spazio pubblico mostrando subito una parte poco nota di te. E' giusto che si proceda così. Al di là e oltre diritto, politica e tutto il resto, che venga fuori Lucio con i suoi affetti e i suoi sogni.
Misurarsi con la scrittura in età adulta è un modo per fare il punto. E' come scrivere un trattato, avendo acquisito sufficienti conoscenze di una disciplina per farlo.
I ragazzi ci guardano. Soprattutto, ci ascoltano. Una volta si diceva: dare il buon esempio. Abbiamo compreso che non è sufficiente, se non siamo fedeli a noi stessi. I genitori dei tossicomani si interrogano per anni, senza venire a capo del dramma che si è abbattuto sulla famiglia. Non si rassegnano al fatto che sicuramente dettero il buon esempio. Eppure, non bastò.
Oggi possiamo dire che è importante dare il buon esempio, cioè essere onesti, ma serve anche aiutare i ragazzi a vedere come le parole e le cose si accordino, perché la loro mente cresca sana, al riparo dai giochi tortuosi di chi mira a confondere le coscienze per suggestionarle e sedurle.
La limpidezza dei tuoi versi dice non solo di te e di Marta. E' prova ulteriore della necessità di parlare. E di scrivere. "Far sentire la prova voce" è forma attenuata di quello che si chiamava "combattere per una giusta causa".
Io credo che i padri debbano manifestare il loro amore per i figli e per la loro compagna con la forza della parola. Bisogna combattere perché prevalga la chiarezza degli intenti.
Ai miei tempi si giudicavano le persone in base alla loro serietà. Sembrava che questa qualità trasparisse in modo inequivocabile dai gesti e dai comportamenti. Anche in questo caso, abbiamo appreso come sia facile recitare, mentire. Allora, quella che il grande Jankélévitch chiama "serietà delle intenzioni" - nel suo "Trattato delle virtù" - non può essere affidata soltanto alla capacità di lettura dell'altro: abbiamo da combattere la nostra battaglia per il riconoscimento.
E' stato scritto che l'amore è battaglia per il riconoscimento. Tu sai bene quanto questa parola pesi nella Filosofia del diritto e come sia a fondamento dell'intero edificio della società.
Insomma, i padri debbono essere riconosciuti come figure di riferimento - assieme alle madri - e per questo servono 'esempi' e parole forti.
Bene hai fatto a mostrare la profondità del tuo sentimento, in un tempo in cui sembra che tutto vacilli. Le tue giovani figlie potranno ispirarsi a te e a Marta, sapendo quanto rispetto della vita ci sia stato in tutto il tempo che ha preceduto la loro crescita. Non faranno fatica a trovare le loro radici. Grazie anche alla tua scrittura.
e che dire...grazie...non avrei mai creduto di suscitare un tale profondo e appassionato interesse...mi ha conquistato il link sul "riconoscimento" quale fondamento della norma e dell'ordinamento; e che sia partito da una pretesa di "poesia", la dice lunga sulla forza e sulla necessità della parola, del logos e del DIAlogos...grazie ancora ed a presto...
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